Sono nato a Livorno nel 1979. Vivo a Milano, città in cui ho conseguito laurea e dottorato di ricerca in Filosofia. Attualmente insegno Filosofia e Storia nelle scuole secondarie superiori. Dipingo da autodidatta da molti anni. Nel 2011 ho vinto il “Premio Scamozzi”, per la sezione “arte nigredo”, con il quadro “Body after Revolution”. L’opera è stata inserita nella collettiva dei finalisti dello stesso concorso e recensita nella rivista «Eikon» (febbraio n. 18/2012).

Credo che l'artista sia mosso da una forza inconsapevole, che s'irradia dagli strati più intimi del suo essere. Da parte mia cerco d'interpormi il meno possibile tra questa forza e la tela. Lascio piuttosto che i quadri prendano forma da soli, senza decidere prima soggetti e modi. Così le immagini diventano finestre, aperte sui flussi di sensazioni, ricordi e premonizioni che ci attraversano sotterraneamente. Sono i luoghi da cui emergono i conati che modellano continuamente le nostre vite. Luoghi di memorie condivise, dove si accavallano simboli, sogni e frammenti di vite passate e future: gli "archetipi". In certi casi la condivisione è diretta e l’arte si lega esplicitamente alle esperienze oniriche, come nel caso di W. Jackson, che dopo aver letto Il Prato Verde di Lovecraft rivelò che era identico a un suo sogno.